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"FACCIO TEATRO PERCHÈ..."DESCRIVI IL TUO AMORE PER IL TEATRO!Se si ama il Teatro, lo si ama necessariamente di un amore viscerale che solo chi condivide tale passione arriva a comprendere. Vogliamo qui raccogliere le Vostre motivazioni, per tentare di dar voce e forma al fuoco che arde dentro di chi fa del Teatro la propria vita perché, come diceva Carlo Goldoni, "il Teatro è vita e la vita è Teatro"! ![]() "Perché non ho altra scelta che soddisfare i miei bisogni primari... mangiare.. bere.. Teatro" - Janina Recke, Catania "Perché l'amicizia sincera dei suoi personaggi mi accompagna in ogni momento della mia giornata" - Giancarlo Buzzi, Ispra "Scrivo e metto in scena i miei lavori, perché altrimenti non riuscirei a vivere. Il Teatro è un modo per prendere distanza da ciò che non ho capito, da ciò che mi ha ferito, da ciò che ho amato" - Lucia Cascone, Ragusa "Perché rido, perché piango, perché piango e rido, perché vivo" - Angelo Iezzi, Monterotondo "Perché per un po' mi da la possibilità di non essere me stesso, per qualche ora il palco diventa un mondo a parte dove non c'è il brutto di questo mondo, dove sei libero di essere il personaggio che sei. Faccio Teatro perché mi piace far sognare la gente, perché so che dai miei gesti, dalle mie parole, da quello che faccio il pubblico entra in questo mondo che ho avuto spesso e volentieri il piacere di incontrare, durante quel tempo gli spettatori vedono uno spiraglio dell'immensa bellezza che sta dietro questo mondo (che purtroppo pochi conoscono)" - Santiago Para, Monterotondo "Perché il Teatro è l'insieme di tutte le arti, perché il Teatro scioglie i conflitti, sprigiona le forze, libera possibilità, spinge a mettere in discussione le nostre idee" - Annio Govoni, Cento "Perché il Teatro è pura adrenalina che ti scorre in tutto il corpo. Quando sali su un palco e riesci a toccare l'anima, il cuore di mille e più persone sedute davanti a te è la sensazione più sublime di questo mondo. Il Teatro è passione irrefrenabile" - Valentina Vetrò, Torino "Trasporta anima, mente e cuore in un'altra dimensione, mi permette di riflettere e allo stesso tempo di sognare" - Simone Rosario Alfano, Gragnano "Perché con il teatro supero le barriere dell'indifferenza e dell'incomunicabilità; perché il teatro arriva al cuore della gente, supera le diversità e mi fa sentire a casa mia; perché il teatro è uno strumento d'integrazione, di conoscenza e di impegno sociale; perché il teatro è il linguaggio espressivo e la narrazione di quello che siamo." - Cristina de Miranda, Napoli "Perché finalmente posso uscire dal posto in cui mi trovo, posso essere qualcun altro, rappresentare le storie in cui vorrei vivere, perché apre il cuore e cede emozioni a chiunque stia assistendo al tuo spettacolo" - Alice Garibaldi "Ero molto insicura di me, col Teatro ho vinto le mie paure e la mia timidezza, inoltre sono riuscita a trasmettere delle forti emozioni oltre che a sentirle dentro di me" - Noris Calì, Pulsano (TA) "Perché lo amo, e non potrei, non vorrei fare altro. Se penso a me stessa nel futuro, vadano come vadano le cose, mi vedo in teatro, a esistere e a resistere. Faccio Teatro perché ho la possibilità di dire la mia, fare la differenza, metterla in pratica, elaborare la realtà, far vedere ad altre persone come vedo il mondo. Il fuoco che mi si accende dentro al solo pensiero di salire su quelle tavole di legno che sono il palco, di avere l'attenzione di centinaia di persone, di raccontare, vivere e far vivere una storia... è un fuoco oserei dire sacro. Un richiamo, una calamita. Uno stile di vita. Una forma di resistenza contro tutto ciò che è negativo, smorto, grigio, chiuso" - Viola Viteritti, Firenze "Perchè è un'esigenza che nasce dal sangue" - Lucia, Macerata "Perchè mi fa sentire viva..." - Piera Tavassi, Firenze "Perchè è la mia benedizione, la mia maledizione, eros e thanatos, il giorno e la notte. Il Teatro è contraddizione e paradosso. Il gioco degli ossimori. Perché devo vivere per recitare? E saper vivere per dover recitare? Il Teatro è una continua domanda. Una domanda che m'accompagnerà verso l'Erebo" - Jacopo Giantomassi, Osimo "Perchè è un momento per svagarsi, per divertirsi e far divertire altre persone, per liberarsi e stare lontano dai problemi di tutti i giorni" - Marcello Cattabriga, Bologna "Per istinto e non voglio fare il cameriere" - Diego Giannettoni, Volterra "Faccio Teatro perchè è un'esperienza estremamente coinvolgente, liberatoria, catartica. Faccio Teatro perchè trasmetto gioia, per poi scoprire che è il Teatro che regala ancor più gioia alla mia anima" - Stefania Pedrazzani, Schignano (CO) "Perchè sono fatta di silenzio, sipario, adrenalina e tachicardia e il palcoscenico è casa. Si inizia credendo di interpretare la vita di qualcun altro ma poi succede qualcosa, improvvisamente, e proprio come quando rientri a casa, togli la maschera e ricominci ad essere te stessa, portando in scena la vita vera" - Sara Cadinu, Sassari "Perché è come restare bambini con parole da grandi" - Sarah Barberis, Milano "Perché IL TEATRO FA BENE. E' una cosa che ho nel sangue, me l'ha trasmessa mio zio e devo ringraziarlo per questo, mi dà l'opportunità di poter provare nuove sensazioni ed emozioni, di poter essere qualcun'altro per pochi minuti. Non perchè non mi piaccia essere me stessa, ma per il fatto che si può sperimentare qualcosa di nuovo. E poi la cosa più bella è il contatto con il pubblico, non è come la televisione, il Teatro è li e il pubblico è li, attori e spettatori diventano una cosa unica e sentire la reazione del pubblico mette una grande carica. E poi non so voi, ma io quando vado alle prove mi sento bene e qualsiasi male fisico o mentale passa..." - Sandy W. Giuffrida, Monterotondo "Ci sono solo 2 casi nella vita dove non ti puoi permettere nemmeno un secondo di perdere la concentrazione su quello che stai facendo: quando reciti e quando fai l'amore... deducetene la conclusione!" - Maria Paola Marino, Napoli "Faccio Teatro perché riempie l'anima. Se smettessi di farlo sarei un involucro vuoto, qualcosa di trasparente e privo di significato" - Irene Giuliano, Sandrigo "Perché lo amo, perché mi dà gioia e ansia allo stesso tempo, perché ho scoperto essere la mia vita, perché mi fa stare bene, perché mi fa mettere in discussione, perché mi fa piangere, perché mi fa riflettere, perché mi apre al mondo... ma sopratutto perché mi apre a me stessa!" - Donatella Potenza, Brindisi "Faccio Teatro per condividere gioie e dolori con gli altri; nonostante la fatica scatta l'adrenalina quando senti gli applausi del pubblico. Perché quando ami una cosa è sempre difficile da spiegare" - Maria Concetta Candarella, Tavazzano con Villavesco "Faccio Teatro perché sento che il teatro ama" - Ornella, Napoli "Faccio Teatro perché dal palcoscenico si possono raccontare storie, storie l'una diversa dall'altra, storie che aiutano gli esseri umani a comprendere questo meraviglioso, ma anche faticoso viaggio che è la vita" - Francesco Di Lorenzo, Siracusa "Amo il Teatro perché solo così riesco ad essere me stessa a tutto tondo, dentro e fuori. Così riesco ad essere una, nessuna e centomila, perché sono una, nessuna e centomila. Più procedo nel cammino e più mi riconosco. L'odore del palco mi avvicina a Dio, quando sono sul palco io sono Dio" - Antonella Citino, Melzo "Perché lo vivo senza paura alcuna, con gioiosa passione infantile e con responsabile attenzione interiore. Rigore, attenzione, rispetto, generosità, sacrificio, umiltà, passione e amore. Cosa altro chiedere?" - Daniele Donatini, Londa (FI) "Faccio Teatro perché è come la siepe leopardiana: un'opportunità per raggiungere l'infinito!" - Gabriele Palumbo, Torre del Greco "Faccio Teatro perché è l'unico momento in cui mi sento viva e soprattutto mi sento a "casa"!" - Rosa Marrazzo, Sant'Arpino "Faccio Teatro perché sul palcoscenico è tutto vero ed io sono come voglio essere" - Anna Mascia, Santa Croce di Magliano "Faccio Teatro perché il Teatro è magia e più il personaggio che interpreto è lontano da me, più mi affascina" - Marisa Cordoni, Ascoli Piceno "Perché mi aiuta a vivere, aiuta la mia memoria e la mia socializzazione e mi diverte. Ho 66 anni" - Marilisa Bigi, Bologna "Quando senti che hai il pubblico in pugno che ride, applaude, si emoziona per tutta la sala ti rendi conto di essere capace di fare una cosa che pochi sanno fare: riuscire a tirare fuori quella parte di te stesso che di solito non sei, indossandola ed interpretandola sino a farla vivere creando un personaggio immortale" - Luca Torri, Torino "Perchè ho trovato un gruppo fantastico dove potersi esprimere al meglio e gareggiare a migliorarsi con l'aiuto di tutti. Perchè posso condividere la stessa passione con i miei figli ed è UNICA! Perchè ricevo/trasmetto entusiasmo. Perchè il teatro non ha età. Perchè... orpo com'è quella battuta?" - Giovanni Mottin, Como "Faccio Teatro perché l'uomo vive una vita sola, l'attore tutte quelle che vuole" - Claudio Pellerito, Palermo "Perché è un amore che mi accompagna ininterrottamente dal 2001, che mi ha donato il grande privilegio di vivere esperienze che nella vita cosiddetta normale mi sognerei di provare: sono stato sposato, sono stato un re, sono stato un amante incallito, sono stato una donna, sono stato un guascone folle ed innamorato, un cuoco... E tutte le altre "storie" che potrò vivere in futuro le devo solo a questa fabbrica di sogni, IL TEATRO" - Alessandro De Pascali, Roma "Non c'è un'altra cosa che mi farebbe cosí felice e piena di voglia fare!" - Hania J.H., Messico "E quando la compagnia si sfascia, sai che non potrai più provare quelle emozioni e quella gioia di varcare il palco e sopprimi la passione che tanto avevi coltivato..." - Rosa Cantile, Sant'Arpino "Perché è compreso universalmente senza bisogno di traduzioni" - Angela Bruschi, Sassoferrato "E' la forma di espressione che più mi fa stare bene. Sono tutti e nessuno, sono me stessa!" - Lina Raso, Ponza "Quando ero piccola non parlavo molto ma, il Teatro parlò a me, mi promise che, se l'avessi seguito per sempre, mi avrebbe donato delle armi potentissime per non avere più paura. Mi avrebbe regalato una porta verso un mondo parallelo, dove non sei più tu, dove mille anime ti scorrono nel corpo nel giro di due ore, poco meno-poco più. E' un essere vivente, un'anima grandissima, un nonno affettuoso, un severo maestro, un amante focoso. Lui è il mio DIO. Io sono una sua Sacerdotessa. Non lo lascerò mai. Qualsiasi cosa accada" - Marilia Marciello, Salerno "Come un fulmine mi ha rapita, gettata nella paura folle di essere vista, udita, ascoltata. Un vortice a spirale mi ha trascinata dentro, come un'amore, una passione inconpenetrabile. Ora sul palco provo emozioni forti, come se cavalcassi Pegaso, velocità e vertigine. Non puoi tornare indietro. Sul palco puoi solo fare il meglio che puoi." - Paola Vergari, Firenze
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