IL TEATRO DEL FUTURO

QUALE FUTURO PER IL TEATRO?

Il Teatro del futuro

"Penso che la domanda che dovremmo porci è di sapere qual è il bisogno umano più semplice, più interumano, diciamo più popolare [...]. E se ci poniamo la domanda in questi termini la parola stessa "Teatro" cadrà. Non è il Teatro che è necessario, ma assolutamente qualcos'altro. Superare le frontiere tra me e te: arrivare a incontrarti, per non perderci più tra la folla, né tra le parole, né tra le dichiarazioni, né tra idee graziosamente precisate. In principio, se lavoriamo insieme, toccarti, sentire il tuo tocco, guardarti, rinunciare alla paura e alla vergogna alle quali mi costringono i tuoi occhi appena gli sono accessibile tutto intero. Non nascondermi più, essere quel che sono. Almeno qualche minuto, dieci minuti, venti minuti, un'ora. Trovare un luogo dove un tale essere-in-comune sia possibile. Allora si eliminerà il Teatro, si eliminerà la vergogna e la paura, il bisogno di presentarsi velati, e anche quello di recitare una parte che non è la nostra. Infatti il Teatro è la padronanza dell'arte di nascondersi e di imitare" - Jerzy Grotowski

Il futuro del Teatro passa attraverso la ricerca di nuovi palcoscenici, non più e non solo quelli dei teatri ma anche quelli virtuali offerti dalle nuove tecnologie.

Passa attraverso un nuovo rapporto con lo spettatore, per recuperarne la centralità fino a renderlo dialetticamente partecipe della creazione artistica, specchio vivente ed inatteso dell'attore, capovolgendo il paradigma di certo teatro d'intrattenimento schiacciato dalle macerie della telecrazia (il potere della visione a distanza, alimentato dalla sicurezza delle proprie case e dalla comodità dei propri divani).

Passa attraverso l'improvvisazione, l'abbandono di schemi e drammaturgie, l'esaltazione dell'essenza stessa del Teatro che ne fa discrimine tra presente e passato, sguardo e riflessione sull'istante, celebrazione dell'hic et nunc. Se la danza vive la sua esistenza nella lotta contro la gravità, è la lotta forsennata contro il tempo (e quidi la morte, che del tempo è la vittoria) a fare il Teatro.

virtual stage theatre future

Passa anche attraverso le nuove tecnologie, non più nemiche ma strumento riappacificato per estendere emozioni antiche. Scenografie virtuali abbatteranno le barriere ed i limiti alla creazione artistica, l'ubiqua pervasività di un mondo connesso moltiplicherà gli spazi e le opportunità. Ogni vita diverrà racconto ed ogni racconto acquisterà vita grazie alla possibilità di raccontarlo.

Il Teatro del futuro sarà la possibilità di entrare, finanche per un breve momento, per un instante, nella vita degli altri, abolendo ogni distanza per parteciparne le emozioni, viverne l'accadimento, una sorta di Truman Show non trasmesso e condiviso solo tra due o poche più persone. Non vi sarà più distinzione tra vita reale e spettacolo, ed il Teatro diverrà finalmente strumento di un'umanità nuova, indivisa nei suoi desideri ultimi e non più alienata.

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