IL NUOVO SPETTACOLO "LASCIATE CHE I PENDOLARI VENGANO A ME"

I LEGNANESI


foto Antonio Provasio, Enrico Dalceri, Luigi Campisi, I Legnanesi senza trucco

LASCIATE CHE I PENDOLARI VENGANO A ME
di Felice Musazzi e Antonio Provasio
Con ANTONIO PROVASIO, ENRICO DALCERI, LUIGI CAMPISI
Musiche Arnaldo Ciato, Enrico Dalceri
Coreografie Sofia Fusco
Direttore Artistico Sandra Musazzi
Direttore di Produzione Enrico Barlocco
Regia Antonio Provasio

Dopo il grande successo nella scorsa stagione, che li conferma protagonisti assoluti del panorama teatrale con 120.000 spettatori, I Legnanesi tornano con uno nuovo spettacolo che, per la prima volta, ha un titolo in italiano e non in dialetto lombardo: «Lasciate che i pendolari vengano a me».

Il titolo riprende quello di una rivista ricevuta in eredità da Felice Musazzi, ma i contenuti sono inediti, sempre caratterizzati da uno sguardo all’attualità. Restano invece invariati i protagonisti, ormai entrati nella tradizione ed amati dal pubblico - la Teresa, Mabilia e Giovanni - e l’ambientazione, ovvero quel “cortile” che ha caratterizzato la vita dell’Italia non solo in Lombardia: il regno delle donne, dei ragazzi, degli amori e dei litigi, delle invidie, dei problemi di tutti i giorni, dove però, in fin dei conti, tutti vivono in armonia e serenità.

Dopo il conferimento ad agosto 2012 del “Premio Walter Chiari” alla carriera, importanti novità testimoniano la vitalità di una realtà teatrale che ormai spazia ben oltre i confini lombardi e gli ambiti del teatro amatoriale; si apre infatti con l’ormai tradizionale appuntamento con il teatro di Rai 5, che, con oltre 200.000 spettatori tv lo scorso anno, ha mandato in onda in prima visione il 3 e il 10 novembre 2012, lo spettacolo «Sem nasù par patì... e patem», registrato in marzo al Teatro San Rocco di Seregno.

Rai 5 ha rappresentato una spinta determinante permettendo al pubblico di tutta Italia - come testimoniato anche dal sempre crescente seguito sulla pagina ufficiale di Facebook - di conoscere e farsi contagiare dall’irresistibile comicità senza confini de I Legnanesi, che, dopo la calorosa accoglienza ricevuta a Firenze e Torino, torneranno in queste città e approderanno finalmente a Roma al Sistina, il “tempio” del teatro italiano, per una serata-evento.

In realtà, si tratta di un ritorno a Roma dopo oltre 40 anni: era il 1970 quando i fondatori Felice Musazzi e Tony Barlocco portarono al Sistina «Chi vusä pusè la vacca l'è sua...» e c’è un po’ di commozione tra I Legnanesi nel ricordare Musazzi che, dopo una settimana di tutto esaurito e l’apprezzamento di personaggi del calibro di Luchino Visconti e Federico Fellini, prendeva in giro bonariamente i romani che dicevano «Vedi un po’ questi francesi!».

Legnanesi Lasciate che i pendolari vengano a meAntonio Provasio, insieme a Enrico Dalceri e Luigi Campisi e a tutto il resto della Compagnia è orgoglioso per aver raggiunto tale importante traguardo: «Per noi è un sogno a lungo inseguito e finalmente potremo andare in scena nella Capitale a testimonianza che il nostro varietà non conosce confini…sarà l’occasione per la Teresa di arricchire il suo linguaggio con qualche colorita espressione in romanesco». Un'evoluzione naturale quella dei Legnanesi che grazie ai loro inarrestabili successi stanno sfumando la loro dimensione provinciale a favore di una a forte connotazione nazionale.

Forti della solida tradizione popolare su cui si basano i loro spettacoli, da oltre sessant’anni I Legnanesi entusiasmano spettatori di tutte le età e uniscono un singolare mix di italiano e dialetto lombardo in un “italiandialetto” per conquistare ed appassionare anche i più giovani e il pubblico di altre regioni, oltre ad essere stimati e riconosciuti dai critici teatrali. Il segreto del loro successo sta in un modo di recitare spontaneo e genuino, capace di far rivivere la tradizione della vita del cortile a chi l’ha vissuta e di raccontarla agli spettatori più giovani attraverso una comicità pulita, senza volgarità, che racconta la vita della gente comune. E anche questa volta i tre strepitosi protagonisti (Antonio Provasio-Teresa, Enrico Dalceri-Mabilia e Luigi Campisi-Giovanni), racconteranno le loro vicende quotidiane, universali, semplici ma profonde allo stesso tempo, con uno sguardo sempre attento e acuto all’attualità con quella vìs comica che li contraddistingue.

Descrivere uno spettacolo de I Legnanesi è quasi impossibile: il loro teatro è affidato alle straordinarie doti di improvvisazione che li hanno resi eredi della grande tradizione teatrale del varietà ormai quasi scomparsa: oltre due ore di spettacolo tutta al maschile (insieme alla famiglia Colombo, sul palcoscenico, anche 10 personaggi della tradizione e 10 scatenati “boys”), tra ambientazione tipica del cortile e momenti musicali, scene sfavillanti, costumi sfarzosi e tanto divertimento, fino al gran finale in smoking!

Nel cortile - più precisamente nel giardino - della famiglia Colombo inizia a sgorgare uno strano liquido chiaro…cosa potrà mai essere? È acqua! Ma non una comunissima acqua potabile, bensì un’acqua miracolosa! La famiglia Colombo pensa così di aver risolto tutti i suoi problemi economici: la gioia di tutti è incontenibile, la Mabilia coinvolgerà nel nuovo business anche il fidanzato, la Teresa si sentirà finalmente una donna in carriera, e tutti cercheranno di imbottigliare e vendere questo elisir di lunga vita. Arriveranno nel cortile, interessati all’acquisto, addirittura i nuovi ricchi, Russi e Arabi. Sul più bello, però, lo Stato Italiano allungherà le mani sul podere della famiglia Colombo e così ogni sogno di ricchezza svanirà…. Tramontati i sogni di gloria, la famiglia Colombo, visti i tempi di crisi, dovrà perciò trovarsi in fretta un lavoro per arrivare a fine mese. Teresa, Mabilia e Giovanni verranno assunti in un call center fuori città: per i tre protagonisti inizierà così una nuova avventura da pendolari e, per far valere i propri diritti nella giungla del mercato del lavoro, arriveranno a coinvolgere perfino il sindacato con un finale tutto da scoprire!

ANTONIO PROVASIO, attore e capocomico / “Teresa” - Biografia

Nasce a Legnano il 28 giugno 1962 e, giovanissimo, entra a far parte della storica compagnia de I Legnanesi, con cui debutta sulle scene nei più importanti teatri di Milano (Odeon, Manzoni, Lirico, Puccini). Alla scomparsa di Felice Musazzi, fondatore della Compagnia e interprete del personaggio principale di Teresa, decide di rifondare la Compagnia chiamandola “I Legnanesi di Felice Musazzi”. Da allora, interpreta il ruolo di Teresa, intorno alla quale ruota tutto lo spettacolo; strepitoso nelle sue interpretazioni, sviluppa una “maschera” irresistibile, comunicativa, basata sul ritmo, sui tempi comici e su un patrimonio inestimabile di interiezioni e modi di dire. Attraverso una recitazione sempre spontanea e raffinata, permette al pubblico di interagire e imposta i suoi interventi come una valanga inarrestabile “contro” la vittima prediletta, il marito Giovanni. Teresa è la tipica donna di cortile, sempre presente, che non si mostra mai in difficoltà ma in realtà lo è molto spesso; rispecchia i “povercrist”, alle prese ogni giorno con rivalità di ringhiera, i torti sul lavoro o tra vicini, le difficoltà economiche e le preoccupazioni per la figlia quarantenne ancora da mantenere.

ENRICO DALCERI, “Mabilia” - Biografia

Nato a Monza il 15 ottobre 1962, di giorno è dirigente presso una nota casa di moda di Milano – come responsabile della linea giovane da uomo-, di sera è attore protagonista in teatro, giocando magistralmente a fare la diva soubrette nei panni di Mabilia. Uomo dalla duplice vita e dai duplici successi, la sua passione per la moda lo spinge, nel pieno boom degli anni ‘80, a proporsi a un’importante azienda del settore che gli aprirà le porte ad una carriera professionale di successo. Parallelamente nasce e si sviluppa l’interesse per il mondo dello spettacolo e della musica. Un’altra storia che ha dell’inverosimile, iniziata quasi per gioco nell’insistenza e nella curiosità di voler conoscere quel gruppo di attori, vestiti da donne, che portavano in scena la realtà lombarda di una volta, fatta di corti e di operai, simbolo di una cultura popolare che parla ancora il dialetto. Dopo aver lavorato al fianco di Musazzi - fino alla sua scomparsa - nel ruolo di attore secondario (inizia sostituendo un attore in servizio militare), diventa uno degli attori protagonisti quando Antonio Provasio lo vuole al suo fianco nella “nuova generazione” dei Legnanesi. In scena è la Mabilia, figlia zitella della Teresa e del Giuan, ragazza di paese che non riesce mai a staccarsi da mamma e papà che incarna il clichè di un certo mondo femminile di massa, dove l’apparenza è l’unica cosa importante, sempre al di sopra delle sue possibilità, sognando di emergere e di diventare una soubrette come la grande Wanda Osiris. Brianzolo Doc, anche se la sua lingua è il Legnanese, cura inoltre le musiche e i costumi e le scenografie di tutti gli spettacoli.

LUIGI CAMPISI, “Giovanni” - Biografia

Nato a Busto Arsizio il 17 febbraio 1955, nel 1971, a soli sedici anni, entra nella compagnia di Felice Musazzi come boys-ballerino della rivista. In poco tempo, Musazzi intravede in lui capacità attoriali tali da affidargli il ruolo di Giovanni, marito di Teresa come “spalla” quindi dello stesso Musazzi. Giovanni è l’unico uomo del cortile, perennemente ignorato, senza alcuna considerazione, dalla moglie e dalla figlia. La sua vita si svolge tra casa, lavoro e osteria, dove immancabilmente viene scovato dalla moglie Teresa che lo rimprovera. Personaggio di poche parole, la sua “maschera” ha il naso perennemente rosso e la camminata incerta tipica di chi ha alzato troppo il gomito. Luigi, oltre a portare nel personaggio che interpreta da oltre 30 anni la sua innata comicità, ha regalato a Giovanni una magistrale presenza scenica, capace di restare in scena senza aprire bocca, giocando solo sulla mimica facciale di un uomo che ha il suo punto di forza nell’essere messo in disparte e poco considerato. Rappresenta il tipico uomo lombardo di un tempo, presenza discreta ma indispensabile perché la famiglia possa tirare avanti.

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