Il teatro stabile: un'istituzione a presidio della cultura teatrale

teatri stabili

I TEATRI STABILI ITALIANI


La cultura nei teatri stabili italiani

Il teatro stabile inteso come servizio pubblico ha una storia abbastanza recente, se si pensa che il primo ad ottenere questa denominazione fu il Piccolo di Milano, su iniziativa del grande Giorgio Strehler e di Paolo Grassi che negli anni '40 vollero dare un punto di riferimento ai luoghi dove i teatri sorgevano, a partire dal capoluogo meneghino. Fu un'idea di successo perché lo stesso modello ben presto si estese anche ad altri teatri sul territorio nazionale e tanti hanno assunto questo ruolo dal secondo dopoguerra in poi.

Nella volontà dei grandi artisti (rispettivamente un illustre attore e un impresario teatrale) non doveva trattarsi di qualcosa di passeggero o di indefinito. Il teatro doveva acquistare dignità inserendosi nel tessuto sociale, divenendo espressione anche della cultura locale e coinvolgendo chi volesse appassionarsi a quest'arte particolarmente nobile e di fruizione istantanea. Il contatto diretto con il pubblico è sempre stata un'emozione fortemente avvertita dagli attori che, dalla fondazione dei teatri stabili, hanno potuto trovare una sorta di "casa della cultura" dove esprimersi al meglio.

In passato, e in particolare tra il '700 e l'800, il teatro era visto come qualcosa a cui potevano avere accesso solo nobili, letterati o illustri intellettuali, insomma qualcosa d'élite che lasciava fuori il "popolo" e chi non aveva una cultura "alta". Negli anni la cultura alla base del teatro è stata rivalutata e i teatri stabili italiani hanno rotto le divisioni sociali, aprendo le porte anche al ceto piccolo borghese o a chiunque avesse a cuore di apprendere l'arte della recitazione in presa diretta, con le varie repliche, i segnali e le reazioni del pubblico, le luci del palcoscenico, in un percorso appunto "stabile". La bellezza del teatro stabile è che ogni sera si cambia pubblico pur rimanendo nella stessa città e comunque entrando in diretto contatto con la più svariate espressioni della città.

Dove sono i teatri stabili italiani

Si può affermare che ogni capoluogo di provincia italiano può vantare un teatro stabile, che il più delle volte è affidato nella gestione a privati e può essere completamente gestito da un piccolo gruppo che non appartiene all'amministrazione locale. Sono infatti i comuni i proprietari dei teatri e a loro è affidata la custodia, anche se delegata nella manutenzione e nella gestione dei vari eventi a gruppi, come detto, privati. Nella struttura del sistema di gestione ogni teatro stabile comprende una coppia di "responsabili" detti consoli, quindi il direttore organizzativo e quello artistico, che potrebbe anche essere egli stesso un attore o far parte del mondo dello spettacolo.

I teatri stabili italiani più famosi

Come già accennato tra i teatri stabili italiani, comunque molto noti, c'è il Piccolo di Milano, dichiarato con un decreto ministeriale nel 1991 anche "Teatro d'Europa". Il Piccolo, che oggi conta 3 sale, 2 delle quali dedicate ai suoi fondatori e una terza più moderna, è stato protagonista della scena mondiale per quanto riguarda la prosa. Fu lo stesso Strehler a portarlo ai più alti livelli con uno spettacolo che ancora oggi viene messo in scena e ideato da lui stesso dal titolo: "Arlecchino servitore di due padroni" in scena ininterrottamente da 69 anni.

Il teatro stabile di Roma ha iniziato la sua storia negli anni '60 ed è quello di Largo Argentina, storica piazza della capitale e punto nodale e di incontro dei cittadini da ogni dove. Nel 1994 con la direzione artistica di Luca Ronconi anche questo teatro entra a far parte dell'Unione dei Teatri d’Europa e nel 2002 Giorgio Albertazzi riesce a portare qui una delle edizioni del festival dei teatri del continente europeo.

Il teatro stabile di Torino, invece, è divenuto parte integrante dei "monumenti" della città e a esso è anche intitolata una fondazione. Il teatro fu istituito nel 1955, ma oggi ha sedi in diversi teatri come il Gobetti, il Carignano e anche le fonderie Limone a Moncalieri, che grazie ai fondi raccolti sono state ristrutturate proprio grazie allo stesso. Il teatro stabile di Torino ha anche una scuola di recitazione molto ambita, nella quale si alternano nomi importanti della scena nazionale e internazionale. L'idea della scuola di recitazione si deve a Luca Ronconi, che volle divenisse realtà. Nel 1973 fu anche fondato un Centro Studi da un'idea di Nuccio Messina e Aldo Trionfo. C'è anche una biblioteca teatrale con una disponibilità di 25 mila volumi in continuo aumento e sempre aggiornati, che rappresentano un vero patrimonio per la città.

Il teatro stabile di Genova fu fondato nel 1951 con la collaborazione della città e della provincia dello stesso capoluogo ligure e dalla regione Liguria. Il suo mentore è stato Ivo Chiesa che, in collaborazione con Luigi Squarzina, lo ha fatto diventare uno dei teatri più rinomati non solo d'Italia ma di tutta Europa. Lo stesso Ivo Chiesa è stato il suo direttore artistico per più di 40 anni e in questo teatro hanno recitato attori del calibro di Mariangela Melato, Enrico Maria Salerno, Alberto Lionello.

Il teatro stabile di Palermo fu costruito con il preciso intento di dare un ruolo centrale alla zona dove sorgeva nel 1903. Dall'esterno si nota che è stato costruito in stile liberty e si trova proprio nel cuore del capoluogo siciliano. Al primo piano, a motivo della volontà di aggregazione per la città del teatro, fu fatto appositamente costruire un bar che ancora oggi è luogo di incontro, di identità cittadina e di spettacoli in musica. L'ambiente estremamente elegante richiama ancora i primi '900. La sede è al Teatro Biondo e rappresenta il fervore culturale della città da sempre. La prima di ogni stagione è molto attesa. E' passato alla storia l'abbassamento del biglietto pari a una lira negli anni del dopoguerra, per permettere anche ai ceti meno abbienti di partecipare alla visione degli spettacoli.

Molti altri sono i teatri stabili italiani, e in alcune città, come Roma e Trieste, ce ne sono anche più di uno, a riprova che il teatro è da sempre molto sentito nella sua espressione culturale dalla popolazione, che non rinuncia ad avere un punto di riferimento tanto importante.

I teatri stabili italiani d'innovazione

I teatri stabili italiani d'innovazione sono così chiamati perché si dedicano all'aspetto innovativo delle rappresentazione teatrale. Nuove vie per quanto riguarda la drammaturgia, la reinterpretazione della prosa e la ricerca, vengono proiettate direttamente sul palcoscenico dei teatri stabili d'innovazione, con risultati molto interessanti e che mettono in campo tutta la creatività e l'attenzione degli attori, ma anche di chi ruota nel mondo del teatro, compresi i direttori. Diverse sono le collaborazioni che i vari enti stabiliscono con i teatri stabili d'innovazione, per alimentare l'inclusione sociale, il rapporto con la gente, fino ad arrivare agli studenti degli atenei e delle facoltà di musica e spettacolo.

Tra i teatri stabili d'innovazione che più si sono distinti nella ricerca e nella sperimentazione ci sono il Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia, l'Associazione Florian a Pescara, la Cooperativa Koreja di Lecce. Nel campo invece dell'infanzia e della gioventù è attiva la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani O.n.l.u.s di Torino, l'Accademia Perduta Romagna Teatri S.c.r.l a Ravenna, il Teatro delle Marionette degli Accettella S.n.c. a Roma, il Teatro Gioco Vita S.r.l. di Piacenza.

La varietà delle iniziative contraddistingue questi teatri che sanno conquistare lo spettatore, ma anche chi sogna di fare l'attore e si avvicina, proprio in giovane età a quest'arte tanto affascinante.